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Lo scopo del progetto è quello di mettere a disposizione del pubblico un museo della città di Bologna di tipo diverso da quello comunemente inteso nella museografia tradizionale. Infatti in molte città, soprattutto straniere, i musei delle città sono allestiti all'interno di edifici nei quali viene esposta piccola oggettistica urbana (elementi di decorazione scultorea, strumenti di ridotte dimensioni per la gestione delle acque, parti di mulini, ecc.), ricostruzioni in modellini lignei di parti della città o di edifici, attrezzi che riguardano la vita economica e sociale, mappe, piante di edifici.
Il progetto, che si avvale di esperienze antecedenti di lunga durata, propone le applicazioni informatiche di realtà virtuale come strumento nuovo di accesso alla storia di una città, nel quale il visitatore possa navigare a suo piacimento nello spazio e nel tempo. Il punto di partenza è la città attuale: potrà muoversi nelle strade o salire su una torre o alzarsi in volo per vedere la città dall'alto. Trattandosi di Bologna, può percorre i portici o vedere da vicino i merli della torre degli Asinelli. Già la possibilità di ammirare la città di oggi senza quanto impedisce al turista di scattare una foto (il traffico, i messaggi pubblicitari, le macchine in sosta, i cassonetti dell'immondizia, le impalcature dei cantieri) è un contributo determinante alla comprensione della città.
La presenza di un dispositivo adeguato permette al visitatore di avventurarsi nel passato, e vedere come si presentava lo stesso luogo nei diversi periodi storici. La visualizzazione qui brevemente descritta non è che l’ultima fase di un lungo lavoro di ricerca, come è indicato nella metodologia.
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Le torri Artenisi e Riccadonna emerse dagli abbattimenti di via Mercato di Mezzo, restaurate, poi abbattute negli anni 1917-18 (Collezioni d'Arte e Storia della Cassa di Risparmio in Bologna)
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